10 volte più felice

Oggi ti racconto una storia a lieto a fine in cui il protagonista potresti essere anche tu. Perché tutto ciò che ci capita ha un significato ben preciso e il modo in cui noi reagiamo agli eventi determina il nostro futuro.

Nell’agosto del 2021, per aiutare un amico che stava attraversando un momento particolarmente buio, gli regalai un libro che parlava della felicità. Libro in dieci capitoli che decisi di leggere in prima persona e la cui introduzione recitava così:

“Vi capita mai di sentirvi insoddisfatti? Vi ha mai sfiorato il desiderio di una vita più felice? Se la risposta è SI credo che ci abbiate visto giusto. Però dovete mettervi d’impegno, eliminando le cose che vi fanno sentire bloccati”

da “10 volte più felici” di Owen O’ Kane (Giunti Editore)

Quando ne terminai la lettura, entusiasta degli argomenti trattati, pensai che mi sarebbe stato molto utile per le mie Live Class di Body Mind su VitAttiva. Durante queste lezioni, infatti, oltre ad una parte dedicata all’esercizio fisico in senso stretto, c’è una lunga parte dedicata alla meditazione e alla scoperta di se stessi.

Quale situazione migliore per poter mettere in pratica quello che avevo appena finito di leggere? L’intenzione era quella di aprire gli occhi ai miei allievi, così come l’autore del libro aveva aperto i miei. O per lo meno così mi ero illuso che fosse.

Le lezioni sono iniziate nel settembre del 2021 e, giorno dopo giorno, è nata dentro di me una sensazione molto strana. Sentivo che quel libro e quel percorso che avevo iniziato per i miei allievi, stavano cambiano prima di tutto me stesso. Percepivo una discrepanza tra come avrei voluto che fosse la mia vita e come mi avevano convinto a pensare che dovesse essere.

So che stai rileggendo l’ultima frase. L’ho fatto anche io tante volte prima di essere sicuro di averla scritto nel modo giusto. Eppure ti assicuro che è esattamente così.

Come tutti i fine anno (e sono sicuro che lo hai fatto anche tu), a dicembre ho deciso che il buon proposito per il 2022 sarebbe stato quello di iniziare un nuovo tipo di formazione. Dopo 20 anni passati a migliorare la parte tecnica e quella commerciale, era finalmente arrivato il momento di iniziare a potenziare quella personale. Dentro di me c’era un forte desiderio di fare cose nuove, diverse da quelle che avevo sempre fatto e soprattutto diverse da quelle che le persone si aspettavano che io facessi. E così mi sono imbattuto in Marco Martone.

Come dice sul suo stesso sito marcomartone.com, Marco si occupa da oltre 20 anni di di aiutare gli altri a migliorare la propria vita personale e professionale, attraverso il Design Thinking, il Coaching, la formazione live, online e in aula, e il Mentoring!

Amo l’idea di “risveglio” e sono un profondo sostenitore del concetto che un altro modo di vivere è possibile, appunto, quando le persone fanno un percorso di risveglio! E questo può avvenire in tre modi. Il primo è quando le persone decidono finalmente di progettare la propria vita, attraverso il Design Thinking! Il secondo è quando le persone fanno Coaching con la C maiuscola e il terzo è quando le persone si danno la possibilità di apprendere sempre nuove competenze con la Formazione.

Marco Martone, da marcomartone.com

Insieme a lui, alla sua compagna di vita e di lavoro Cinzia Scimia, e con l’aiuto di tutti gli altri allievi dei corsi che sto seguendo, sto facendo un percorso di crescita personale e spirituale che in pochi mesi mi ha portato a raggiungere dei risultati davvero incredibili. Risultati che sto cercando di portare attivamente anche nel mio lavoro, aiutando a mia volta i miei allievi di VitAttiva ad avere un atteggiamento mentale più fresco e dinamico. Corso dopo corso, passo dopo passo, gli sto insegnando a raggiungere i propri obiettivi in maniera più semplice e veloce. E soprattutto più chiara. E devo dire che anche in questo caso, sto ricevendo dei feedback molto positivi.

Per dimostrartelo, ti riporto qui (in forma anonima) uno degli ultimi messaggi che mi sono arrivati. Chi me lo ha inviato, si riconoscerà:

Ti ringrazio per il saluto. Oggi ho fatto un po’ fatica con le gambe ma sono arrivata fino alla fine. Con te ci riesco sempre, anche quando la mia mente mi dice di mollare. E’ un tempo che mi devo e la fatica vale come ci si sente dopo. Dici sempre che l’importante è allenarsi avanzando con piccoli passi. Io aggiungo anche che è importante con chi lo fai. Mi è stato chiesto perché non lo facessi con un video gratuito di YouTube e la mia risposta è stata chiara e concisa: “c’è Nicola”. Mi sono pentita amaramente di non aver iniziato prima.

Ho iniziato per aiutare gli altri e ho finito per aiutare me stesso. Ho proseguito per aiutare me stesso e ho finito per aiutare gli altri. Non lo trovi straordinario? Oggi, non solo posso dire di essere 10 volte più felice ma anche di essere 10 volte più pronto e preparato ad affrontare la mia vita personale e lavorativa. Ma soprattutto posso dire di essere 10 volte più in salute (fisica e mentale). Perché non ci provi anche tu?

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Un buon motivo per sbagliare

Sbagliare vuol dire “fare esperienza” e chi pensa di esserne immune rischia di restare fermo sempre allo stesso punto. Scopri il perché.

Da qualche mese a questa parte ho iniziato un percorso di “potenziamento personale”: una serie di corsi che mi stanno fornendo delle nuove abilità per gestire meglio non solo me stesso, ma anche i miei rapporti con gli altri.

Devo dirti che la cosa sta avendo un notevole successo, tant’è vero che non solo i miei allievi, ma anche molte delle persone che mi seguono sui social, hanno iniziato a contattarmi in privato per dirmi quanto percepiscano questo cambiamento positivo. “Ti vedo diverso”, “ti vedo con una luce migliore”, “ti vedo cambiato” sono solo alcune delle frasi che mi vedo scrivere o che mi sento dire dal vivo e, ovviamente, la cosa non può che farmi piacere.

Tutto è partito perché sentivo una discrepanza tra “ciò che volevo fare” e “ciò che pensavo di dover fare”.

A te è mai capitato di prendere coscienza di questa cosa? Di voler fare ardentemente un’esperienza ma di sentirti bloccato?

Ieri ho recuperato un bellissimo film in cui, ad un certo punto, uno dei personaggi dice: “un conto è conoscere il sentiero, un conto è imboccarlo”. A quella frase mi sono praticamente illuminato e mi sono detto che forse io quel sentiero lo conoscevo pure, ma che non riuscivo ad iniziarlo. In altre parole, sapevo cosa dovevo fare ma non riuscivo a farlo. Ed è a questo punto che mi sono fatto la domanda delle domande: “perché?”. Perché pur sapendo ciò che volevo non agivo? Cosa mi tratteneva dal passare all’azione?

La risposta a tutte queste domande mi è arrivata quando, dopo aver pubblicato quella battuta in una delle mie storie di Instagram, un ragazzo mi ha scritto: “per non sbagliare, questo sentiero devi imboccarlo insieme a qualcun altro”. Sbagliare… Sbagliare… Sbagliare… Quella parola mi è risuonata così tante volte in testa che alla fine mi sono illuminato. Il mondo in cui viviamo non accetta l’errore. Chi sbaglia è destinato ad essere additato come un fallito. Più fallisci più hai paura di sbagliare. E più hai paura di sbagliare più hai paura di agire. Così finiamo per conoscere la teoria molto bene a memoria ma di non metterla mai in pratica per paura di perderci. Sei d’accordo?

Non pensare, però, di chiedere una mano a qualcun altro. Anatema!!! Le persone che ci circondano infatti, non solo non possono aiutarci, ma molto spesso, in virtù del fatto che semplicemente non sono noi, ci allontanano dal nostro sentiero. Per quanto ci possano essere affini, sono soggetti completamente diversi, con caratteristiche personali ben definite e lontane dalle nostre.

Insomma, siamo soli. E soli dobbiamo imparare ad agire e a sbagliare. Senza paura di essere etichettati come falliti. Si sbaglia per capire cosa funziona e cosa non funziona. 

Sbagliare non significa fallire ma imparare qualcosa di nuovo. Ergo: agisci e fregatene!

Nicola Ferrentino

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Il movimento: la medicina del futuro

L’attività motoria se praticata tutti i giorni e con la giusta intensità, può aiutarti ad aumentare le difese immunitarie e a prevenire numerose malattie. E pure solo il 30% degli italiani pratica regolarmente un’attività sportiva. Perchè?

Ti bastano solo 30 minuti al giorno per ridurre drasticamente il rischio di malattie e aumentare in maniera significativa la risposta del tuo sistema immunitario ad un eventuale attacco esterno.

Perché le diverse funzioni del corpo raggiungano una perfetta sintonia, è innanzitutto opportuno praticare sport di carattere aerobico che hanno il pregio di tenere allenate le difese immunitarie, le ossa e i muscoli. E’ utile anche, però, dedicarsi a lavori corporei più completi, capaci cioè di risvegliare la consapevolezza fisica, insegnare a usare il corpo in modo più efficiente, conservare flessibili le articolazioni e smuovere l’energia e la vitalità.

In pratica, l’attività motoria è una sorta di “compressa” che: tiene in forma ossa e muscoli, stimola le funzioni respiratorie e cardiovascolari, aiuta a riequilibrare la pressione arteriosa, aumenta i valori del colesterolo “buono”, aiuta a prevenire il diabete (e consente di curarlo con meno farmaci), combatte l’invecchiamento, migliora l’umore e influisce positivamente sugli squilibri psico-emotivi (stress, depressione e insonnia)

E pure solo il 30% degli italiani pratica regolarmente un’attività sportiva (e solo il 9% va in palestra). In più, il 60% di chi, superati i timori iniziali, decide di iscriversi, depone le armi dopo il primo mese. Perché?!? Probabilmente (a mio parere) per tre motivi: il primo, per una enorme discrepanza tra il servizio promesso e quello erogato; il secondo, per un modo di fare “fitness” sempre uguale, stereotipato, stanco, magari con istruttori non qualificati e sottopagati (probabilmente per tenere il prezzo degli abbonamenti quanto più basso possibile); il terzo, perché non viene erogata “salute”, un bene che negli ultimi anni è diventato sempre più prezioso.

Quest’ultimo è il motivo per cui, da 5 anni esatti, ho rivoluzionato il mio modo di guardare all’allenamento. Da “performance” a “star bene”. I miei corsi sono tutti incentrati su workout facili, efficaci e divertenti. “Allenando intrattenendo” è diventata la mia missione e l’unica vera vittoria a cui aspiro è far uscire dalla sala un mio allievo stanco ma con la voglia di tornare.

Se hai sempre desiderato iniziare un percorso di salute e benessere ma non ti sei mai iscritto in palestra oppure se lo hai fatto ma sei rimasto deluso dai metodi utilizzati, forse è arrivato il momento di iniziare questo cammino insieme a me. Facile, efficace, divertente ma soprattutto, salutare!

Ricorda: il movimento è la medicina del futuro. Non farti trovare impreparato!

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La vita è più dura di uno squat

Raggiungiamo davvero i nostri obiettivi, non quando evitiamo le difficoltà, ma quando impariamo ad affrontarle senza scorciatoie.

LA RESILIENZA

Tutti noi abbiamo sperimentato, nel corso della nostra vita, un avvenimento più o meno triste (un problema di cuore, la perdita del lavoro o di una persona cara) che ci ha portato a reagire in maniera più o meno positiva, in base al nostro modo di essere e di fare. Ci sono persone, infatti, che riescono a parare i colpi senza sforzi e chi invece ne esce completamente a pezzi.

La capacità di resistere e superare i momenti più bui e difficili della vita viene chiamata resilienza, termine preso in prestito dalla scienza dei materiali che indica la proprietà degli oggetti di conservare la loro struttura dopo essere stati colpiti o schiacciati.

Le persone più risilienti mantengono la loro natura emotiva anche dopo un evento spiacevole grazie ad una capacità che gli psicologi chiamano hardness, cioè una predisposizione innata all’ottimismo.

LO SPORT AUMENTA LA RESILIENZA

Lo sport è un farmaco senza effetti collaterali in grado di preservare un elevato livello di qualità di vita. Oltre a prevenire le malattie, dedicarsi a uno sport significa anche promuovere relazioni interpersonali, confronto e scambio, stimolando socializzazione e cooperazione.

Più importante di questo però, è che lo sport migliora la consapevolezza di sé e l’autostima, innalzando la fiducia in sè stessi e nei propri mezzi, aumentando, in maniera esponenziale, la capacità di gestire, a livello psicologico, gli imprevisti della vita.

MAI FERMARSI. MAI ARRENDERSI

Arrendersi non sempre è questione di vita o di morte, ma ogni volta che lo facciamo, neghiamo a noi stessi la possibilità di scorgere il traguardo. Arrendersi ad una difficoltà, senza provare a superare le nostre ansie e le nostre paure, non ci permette di andare oltre, di evolvere in delle persone più “grandi” e più “mature”, di diventare delle persone migliori. A volte è dura, terribilmente dura, e gettare la spugna sembra essere l’unica opzione ragionevole, ma è proprio in quei momenti che dovremmo ricordarci che la vita è una e va vissuta fino in fondo, senza rimorsi ne rimpianti.

IL FITNESS COME LA VITA

Nello stesso modo, anche durante un allenamento in palestra, ogni volta che ci arrendiamo, neghiamo a noi stessi la possibilità di migliorare non solo la nostra estetica ma soprattutto la nostra salute. Arrendersi alla prima difficoltà, senza provare a superare, anche di poco, i propri limiti, non ci permette di migliorare la nostra performance, diventando più belli e più bravi. So che è molto dura e molto faticoso e che a volte la fatica è talmente tanta da non riuscire a vedere altra soluzione che fermarsi e riposare, ma è proprio in quei momenti che, come ti dico sempre, devi ripetere a te stesso “ce la devo fare”, “non devo mollare”.

In fondo la vita è più dura di uno squat… Se riusciamo a sopravvivere alla prima, possiamo tranquillamente farlo anche al secondo.

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Come vincere la pigrizia (e diventare “fitness”)

Le difese che un individuo può innalzare per evitare di cominciare a prendersi cura di se stesso possono essere riassunte in 5 punti. Leggi quali sono e come fare per superarle.

PENSARE CHE E’ STATO SEMPRE COSI’

Alcuni si dicono “sono sempre stato robusto, certo ora lo sono un po’ di più di quando ero giovane, ma come si fa a dire di no ad un bel piatto di pasta?”. Questo approccio indica che la persona ritiene di non poter migliorare la sua vita perchè ha sempre avuto quel problema (cioè l’essere sovrappeso) e arriva così alla conclusione che non c’è nulla da fare. In questi casi, le persone tendono a pensare che è il passato (e non il presente) a determinare il proprio futuro.

PENSARE CHE CAMBIARE NON E’ IMPORTANTE

Altri si dicono “va bene, dimagrisco, faccio sport oppure esco di più con gli amici, ma poi cosa guadagno? Io sto bene così, faccio la mia vita, lavoro, non ho malattie, nessuno si lamenta. Perchè dovrei cambiare quando sto bene davanti alla televisione?”. In questo caso, coloro che sostengono questo modo di vivere non sono per nulla consapevoli dei danni che crea una vita sedentaria e percepiscono solo il fastidio derivato dall’intraprendere attività che non siano quelle abituali.

PENSARE CHE C’E’ SEMPRE QUALCOSA DI PIU’ IMPORTANTE DA FARE

Altri ancora sono convinti che “sarebbe bello avere del tempo da dedicare a me stesso, ma è così che va la vita, sono sempre di corsa e non ho mai un minuto per me”. Rispetto agli inconsapevoli, queste persone avrebbero l’intenzione di modificare in qualche modo la loro vita, a ritengono di non averne il diritto poiché questo loro desiderio viene all’ultimo rispetto alle altre attività che hanno priorità assoluta e indiscutibile. Il loro atteggiamento si sintetizza nella frase “non ho tempo libero” che è come affermare che il proprio tempo libero è prigioniero delle incombenze quotidiane.

PENSARE CHE NON SI SARA’ CAPACI DI CONTINUARE

Alcuni si dicono “non avrò mai la pazienza e la perseveranza di seguire un programma di allenamento, ho già provato in passato e ho sempre abbandonato”. Esperienze negative di abbandono determinano una condizione di insicurezza che, a sua volta, mantiene l’individuo all’interno del suo modo di vivere. Le abitudini, anche se percepite negative, proseguono senza essere modificate, perché ci si è costruiti la convinzione dell’incapacità al cambiamento.

SENTIRSI RIDICOLI DAVANTI AGLI ALTRI

Infine è possibile pensare “in palestra mi sento ridicolo perchè sono tutti vestiti meglio e sono più bravi di me”. Questa ridotta accettazione del proprio fisico e della propria condizione di forma non aiuta ad inserirsi in un gruppo, a sentirsi a proprio agio. Si vorrebbe prima raggiungere una forma accettabile e poi partecipare alle lezioni di gruppo. Ovviamente ciò non è possibile e questo allontana le persone dall’intraprendere un percorso di benessere.

IL FITNESS SU MISURA

Lo sport è benessere ed educazione alla vita. Pertanto, se ci si muove per stare bene, ciascun individuo ha il diritto fondamentale di poter essere messo nella condizione di fare movimento. E’ proprio per soddisfare questa esigenza che da quasi 20 anni promuovo costantemente delle attività che vanno bene per tutti e che rispondono a 5 precisi bisogni:

  1. Bisogno di movimento: facile, sicuro e senza stress.
  2. Bisogno di educare il proprio corpo: la ricerca del benessere può venire soddisfatta attraverso una migliore percezione del proprio corpo.
  3. Bisogno di autorealizzazione: aumentare e mantenere nel tempo una condizione di benessere psicofisico soddisfacente.
  4. Bisogno di appartenenza: fare gruppo e allenarsi divertendosi.
  5. Bisogno di gioco e avventura: vincere la propria sedentarietà e le proprie resistenze per ottenere la soddisfazione di un proprio desiderio.

Sei pronto a diventare “fitness” anche tu?

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Come sentirsi belli (dentro e fuori)

A volte si ha una percezione del proprio corpo che non corrisponde all’immagine corporea reale. Bisogna imparare ad accettare il proprio fisico, anche non perfetto, per dare valore alle proprie qualità.

Voler cambiare per sentirsi più belli e più attraenti è una esigenza legittima di ogni persona. Nella vita quotidiana, truccarsi o aggiustarsi la barba, sono gesti compiuti da centinaia di milioni di persone che testimoniano del desiderio di prendersi cura di sè. Il non agire in questo determinerebbe al contrario una percezione piacevole di se stessi. Quindi, la ricerca della bellezza consiste nel compiere azioni per piacersi di più, evitando, o almeno riducendo in maniera significativa, conflitti con il proprio corpo.

Qual è il limite oltre il quale l’attenzione verso la propria persona diventa eccessiva e patologica?

Ecco un breve elenco di cose da non fare:

  • Non assumere farmaci o effettuare cure di qualunque genere per ridurre il peso al di fuori del controllo medico.
  • Non abusare di farmaci o di sostanze dopanti per migliorare la propria prestanza fisica.
  • Non fidarsi delle opinioni di chi dice di aver ottenuto risultati eccezionali: verificare sempre queste informazioni con persone competenti.
  • Non autocriticarsi perchè si ha un fisico che non è perfetto o perchè non si dà valore alle proprie qualità.
  • Non cambiare frequentemente dieta, istruttore, medico o idea solo perchè non si è contenti dei risultati raggiunti.
  • Non fare ciò che ha fatto il proprio migliore amico: non è detto che vada bene per sè o che corrisponda alle proprie esigenze.

Come capire cosa si vuole?

Per cambiare è necessario per prima cosa apprezzarsi per come si è. Potrebbe essere questa la regola da applicare. Infatti, chi non riesce a trovare nulla di bello in sè, difficilmente sarà in grado di apprezzarsi dopo aver ottenuto il cambiamento che voleva. Chi non si apprezza, molto difficilmente sarà contento e, pertanto, è inutile che provi a cambiare il proprio aspetto fisico: anche dopo continuerebbe a non piacersi. In questi casi, la prima cosa da cambiare è il proprio modo di ragionare: se è troppo autocritico influenza negativamente la percezione che si ha del proprio corpo. La cosa più importante è scoprire cosa piace loro in se stessi. Solo in seguito, quando avranno imparato a conoscersi e a piacersi, potranno pensare di modificare la propria bellezza.

Cambiare il modo di guardare allo sport

Ecco perchè la maggior parte delle persone che si iscrivono in palestra ricercando un obiettivo puramente estetico, in mancanza di un risultato concreto, finisce per abbandonare dopo poche settimane. Cambiare obiettivo è il primo passo affinchè il percorso di bellezza (e benessere) possa dare i suoi frutti. Ed è qui che interviene il lavoro di un buon Personal Trainer, capace non solo di stimolare metabolismo e muscoli, ma anche di aiutare le persone a vedere le cose nel modo più giusto, ad incentivare un cambio di mentalità e a trovare gli obiettivi più idonei in base a sesso, età, costituzione fisica ed eventuali patologie.

Prima di cambiare il tuo corpo… Prova a cambiare la tua mente.

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I benefici dell’attività fisica

L’attività fisica è una delle migliori strategie per risolvere alcuni dei problemi legati alla vita sedentaria e all’obesità adulta e infantile.

Avere un corpo snello e soprattutto sano, un peso ragionevole e una muscolatura tonica sono tutti fattori indispensabili per sentirsi a proprio agio in ogni situazione, per vivere più intensamente e con più gusto le piccole e grandi sfide della quotidianità. Lo scopo è quello di piacersi, ma anche di permettere al fisico di rispondere adeguatamente all’avanzare degli anni. Oggi, grazie a specifiche linee guida stilate dagli enti che tutelano la salute pubblica e grazie all’evoluzione delle conoscenze nel campo della salute, si possono seguire percorsi che, in tutta sicurezza, portano a migliorare l’aspetto esteriore ottimizzando l’efficienza dell’organismo.

Puoi dimagrire senza troppe privazioni, ringiovanire senza correre rischi, sentirti più bello e al tempo stesso combattere piccoli o grandi disturbi che, con il passare del tempo, diminuirebbero la qualità della tua vita. Ti va’ di provare?

L’unica strada possibile è associare il fitness alla dieta. Per tornare e restare in forma, dieta e palestra da sole non bastano: i risultati si ottengono sfruttandole in sinergia. L’attività fisica, infatti, vivacizza il metabolismo, consentendo di bruciare più calorie anche nei giorni in cui non ci si allena. Correndo, pedalando o sollevando pesi si attivano particolari cicli metabolici che aiutano a consumare energie. E’ la teoria del grasso bruno: una parte di tessuto adiposo che, come una stufa, utilizza i grassi per produrre calore e viene attivata proprio dalle endorfine rilasciate durante la pratica sportiva. Ecco perchè anche diverse ore dopo l’allenamento, si continuano a bruciare circa il 10% in più delle calorie abituali, persino dormendo o restando seduti a guardare la TV.

Ma lo sport è davvero un rimedio per tutto. Anche chi non ha problemi di peso o di salute dovrebbe approfittarne in chiave preventiva, perché la vita sedentaria è responsabile per il 50% dell’invecchiamento muscolare e favorisce malattie come l’osteoporosi, le cardiopatie e il diabete. Fare ginnastica regolarmente, inoltre, aiuta a proteggere le ossa, la salute delle articolazioni e potenzia le difese immunitarie.

Sono moltissime le persone che vengono da me dopo anni di inattività che vogliono tornare a sentirsi più sani e più in forma. Ma più sono gli anni di sedentarietà e più tempo ci vuole per recuperare le funzionalità perdute. Perché aspettare ancora?

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Sei pronto a cambiare?

Molte persone intraprendono programmi di attività fisica e/o di alimentazione e li abbandonano dopo breve tempo, non perché non siano motivate o determinate, ma semplicemente perché mancano di una valida guida. Ecco i primi passi da fare se vuoi cambiare te stesso (e la tua vita) in meglio.

Sii sincero con te stesso! Si tratta della tua salute e solo tu puoi decidere di migliorarla, trascurarla o ignorarla del tutto. Se hai già tentato in passato di seguire una dieta o un programma di fitness ma senza successo, cerca di capire dove hai sbagliato. Prenditi 30 secondi del tuo tempo e rispondi (onestamente) a questa domanda: “Che cosa non ha funzionato?”

L’impegno con il quale ci si dedica ad un programma per migliorare la propria salute non è meno importante di quello con cui si affronta la nostra vita o il nostro lavoro. A qualcuno risulta difficile integrare alcune semplici pratiche di fitness nella routine giornaliera, ma è importantissimo riuscire a farlo perchè la salute e il benessere migliorano tutti gli aspetti della vita. Chieditelo adesso: “Voglio migliorare la mia vita?”

A me si rivolgono persone che vogliono raggiungere obiettivi molto diversi: c’è chi vuole essere in forma per piacere di più a se stessi e agli altri, chi vuole migliorare la propria salute e chi vuole solamente staccare la spina e prendersi cura di se per un’ora. Ma tutte queste persone hanno un obiettivo chiaro e specifico e lo perseguono con il sostegno di un programma dettagliato. E tu? Da 1 a 10 quanto sei motivato a cambiare in meglio la tua esistenza? Risponditi sinceramente: “Sono pronto a cambiare la mia vita?”

Ora procurati un’agenda e scrivi un obiettivo da realizzare entro un anno al massimo. Inizialmente, è comunque preferibile limitarsi a 3 o a 6 mesi perché si tratta di un lasso di tempo più facilmente programmabile. Sii preciso. Quanto peso vuoi perdere? Quale velocità vuoi raggiungere? A che circonferenza vita vuoi arrivare? E’ fondamentale perseguire l’obiettivo con tutto l’impegno che normalmente si dedica ai progetti personali più importanti. Se non lo affronti seriamente, inizierai a cercare scuse per spiegare l’insuccesso.

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