Come smettere di posporre la propria vita

In questo articolo ti spiego perchè procrastinare gli eventi è deleterio per te e per chi ti sta accanto e, soprattutto, ti indico come fare per smettere di farlo. Continua a leggere.

Perchè ti sei svegliato stamattina? Qual è il motivo che ti spinge tutti i giorni a lasciare le comodità di letto e cuscino? E soprattutto, è un piacere o una costrizione?

La maggior parte delle persone non se lo è mai chiesto. Gli essere umani si limitano ad aprire gli occhi, si trascinano fuori dalle lenzuola con apatia, perché devono andare a scuola, a lavoro, devono fare qualcosa o devono essere responsabili per qualcuno. Se ne avessi la possibilità, sono sicuro, rimarresti a letto a dormire, schiacciando ripetutamente il tasto “posponi” della tua vita.

Senza accorgercene, in realtà, lo facciamo molto più spesso di quanto tu non immagini. Ogni volta che scegliamo di rinviare qualcosa che per noi è importante, che pensiamo di non essere capaci o, ancora peggio, meritevoli di un determinato traguardo, finiamo con il rassegnarci alla mediocrità alla quale si accontenta il resto del mondo. Ed è una cosa che non ci fa stare bene. Perché dentro di noi sappiamo che abbiamo delle grandi potenzialità, tuttavia ci sentiamo in trappola e non sappiamo come poterci liberare.

Quando ho iniziato il percorso di crescita personale con il mio coach, dentro di me avevo la stessa sensazione. Sapevo che potevo fare molto di più, che potevo avere molto di più, eppure ero bloccato, fermo, immobile, senza il coraggio per andare avanti e buttarmi. Non avevo idea di cosa fosse a tenermi ancorato alla mia vecchia vita, che mi rendeva felice si, ma in una maniera troppo effimera. E non potevo più utilizzare il tasto “posponi”. Lo avevo premuto così tante volte che si era consumato. Così mi sono dato da fare.

Ogni volta che premiamo quel tasto maledetto ciò che stiamo facendo veramente è procrastinare la nostra vita, resisterle. E’ come se ne avessimo paura, come se non avessimo voglia di viverla, o per lo meno di viverla al massimo delle nostre potenzialità. Per molti è colpa del lavoro. Molto spesso si finisce con l’accontentarsi di uno stipendio “sicuro” anziché creare da zero quello dei propri sogni. Per altri è colpa dell’amore. Alcune persone si incastrano in relazioni tossiche perché non si vogliono bene e colmano quel vuoto con qualcuno che purtroppo, con loro non c’entra assolutamente niente.

E pure ti assicuro che se smetti di schiacciare quel tasto, se inizi a svegliarti con l’intenzione di cambiare la tua vita, con la giusta passione e con uno scopo ben preciso, potrai entrare anche tu in quella piccola percentuale di persone con una mentalità vincente. Puoi fare in modo che la tua vita sia così bella da non vedere l’ora di alzarti al mattino per viverla pienamente. E non c’è giorno migliore di oggi per iniziare questo cambiamento. Agisci, adesso.

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Se vuoi che la tua vita migliori, migliora prima te stesso

L’unico modo per vivere la vita che desideri è iniziare a fare qualcosa per te stesso. Mettersi al primo posto è il primo passo. Il resto te lo spiego qui.

Quando capisci che stai facendo una vita piena di cose materiali e vuota di quelle spirituali, ti rendi conto che tutto quello che compri è soltanto un modo per riempire la propria mediocrità e per distogliere lo sguardo dalla sofferenza che ti porti dentro. Riconoscerlo è davvero fondamentale ma da solo non basta per poter iniziare una nuova vita. 

Il passo successivo è quello di fare qualcosa di concreto per dare a se stessi una direzione diversa, che ti porti su nuove strade e che ti permetta di raggiungere nuovi obiettivi. Non domani, non lunedì, non il prossimo mese, ma adesso. Quando decidiamo di “aspettare il momento giusto” non stiamo facendo altro che procrastinare la data di inizio di questo nuovo percorso e lo stiamo facendo prevalentemente per due motivi: o perché abbiamo paura di fallire o perché abbiamo paura di riuscire.

Per innalzare la propria persona, per raggiungere realmente un successo personale o professionale, devi essere pronto ad impegnarti, a fare qualcosa di nuovo tutti i giorni, ad acquisire nuove competenze e a diventare sempre più responsabile e consapevole di te stesso. Ti senti pronto? La tua vita può cambiare solo quando capirai che la mediocrità in cui vivi non fa per te, quando ti renderai conto che “oggi” è sempre il giorno più importante, quando deciderai che è il “momento presente”, il “qui ed ora”, l’unico tempo che vale la pena di vivere, quando con tutte le tue forze agirai per diventare la persona che meriti di essere e non quella che gli altri hanno stabilito per te.

Quando parlo di “mediocrità” non intendo il modo in cui ti paragoni agli altri ma all’inattività nell’impegno a crescere e a migliorare te stesso giorno dopo giorno, con dedizione e costanza. Tutti abbiamo sperimentato il rimpianto e la sofferenza che si trascina dietro. Tutti, almeno una volta nella vita, ci siamo guardati indietro e abbiamo pensato che se avessimo fatto di più avremmo avuto di più. Quando decidiamo di non agire, ci stiamo condannando da soli ad un futuro fatto di mediocrità e rimpianti. E sono sicuro che non è nei tuoi desideri.

La bruciante verità è che se non decidi di cambiare adesso, la tua vita resterà ferma al palo, immobile. Se non migliori tu, non lo farà nemmeno la tua vita. Inizia ad investire una piccola parte del tuo tempo nell’automiglioramento e vedrai che nel giro di poco tempo, il mondo tornerà nuovamente a sorriderti. Basta scuse. Basta rimpianti. Agire ti permetterà finalmente di avere una vita di successo. Una vita in cui sarai tu a decidere cosa fare, quando farlo e con chi farlo. Una vita a dir poco straordinaria.

Robin Sharma scrive: “una delle cose più tristi della vita è arrivare alla fine e guardarsi alle spalle con rimpianto, sapendo che avremmo potuto essere, fare e avere molto di più”.

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Come iniziare un percorso di cambiamento individuale

Prima di vivere una vita spettacolare, devi diventare una persona spettacolare. E per farlo devi investire un po’ del tuo tempo per crescere sia umanamente sia spiritualmente. Ecco come.

Marco Martone è uno dei miei mentori, con lui ho fatto numerosi corsi e intrapreso il percorso per diventare un Mental Coach. Una delle sue frasi più ricorrenti è che “il livello di successo che otteniamo è sempre commisurato al livello di sviluppo personale che abbiamo raggiunto”. Il successo è qualcosa che viene attratto da noi solo quando diventiamo persone capaci di poterlo fare. In altre parole, se prima non aumento le mie competenze, se prima non abbatto le mie convinzioni limitanti e ne costruisco di nuove più produttive e potenzianti, non potrò mai raggiungere quello “stato di grazia” che mi farà alzare dal letto felice e pimpante.

Il problema principale è che tutti vogliono una vita di successo, al lavoro, nelle finanze e negli affetti, in amore come in amicizia, ma pochi ci investono del tempo per poterla ottenere. Prima di tutto perché a volte non si sa nemmeno da dove cominciare e poi perché nessuno ritiene indispensabile essere una persona da 10 per avere una vita da 10. Il processo inverso non è possibile. Non ottengo una vita di successo se prima non sono diventato la persona che quel successo lo può ottenere e sostenere. Non è un regalo. E’ una conquista.

Molti ci hanno provato senza prima fare questo percorso, hanno fallito e hanno pensato che non ne sono capaci. Si sono arresi e hanno rinunciato. Ma io ti dico che la vita spettacolare che pensi di meritare è lì alla tua portata, pronta per essere presa e vissuta, devi solo sviluppare prima te stesso, diventare quella persona capace non più di cercare il successo ma di attrarlo a se.

Molti altri, invece, non ci hanno nemmeno mai provato. La natura umana porta le persone a pensare che “poi le cose si aggiusteranno e tutto andrà come deve andare” auto-giustificandosi a non fare niente per migliorare se stessi e la propria vita. Un atteggiamento tipico di chi procrastina continuamente le cose più o meno importanti, finendo con il rimpiangere tutto ciò che non ha fatto e dando la colpa agli eventi esterni che non gli hanno permesso di raggiungere i suoi obiettivi. Una volta in un libro ho letto che “una delle cose più tristi della vita è arrivare alla fine e guardarsi alle spalle con rimpianto, sapendo che avremmo potuto essere, fare e avere molto di più”.

E’ ciò che fai oggi a determinare ciò che sarai in futuro e anche un piccolo passo, una mezz’ora al giorno dedicata al tuo obiettivo è sempre meglio che restare fermi senza far nulla. Il tempo passerà lo stesso e tra un anno potresti ritrovarti in due posizioni: dove ti trovi adesso o qualche passo più avanti.

Sei proprio sicuro di voler restare dove sei?

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Dimmi con chi esci e ti dirò chi sei!

Ti piacerebbe diventare la versione migliore di te? E allora è arrivato il momento di provarci. Continua a leggere e scoprirai come.

Il mio coach dice sempre ognuno di noi tende a diventare simile alla media delle cinque persone con cui trascorre la maggior parte del suo tempo. Gli “amici” che ti scegli e con cui condividi la tua vita, rappresentano quindi il fattore più importate nel determinare la persona che sei o che diventerai.

Se, per esempio, ti circondi di persone che non amano fare attività fisica, si divertono solamente quando escono a mangiare o a bere e magari si lamentano per qualsiasi cosa, molto probabilmente o sei già così pure tu o ci diventerai ben presto. Al contrario, invece, cerca di passare il tuo tempo con persone a cui piace fare sport, che oltre al cibo hanno anche altri interessi, come le passeggiate, la lettura, il cinema, e che soprattutto siano persone “positive”, capaci di guardare la vita con gli occhi della “possibilità” e non della sciagura.

E questo è vero per qualsiasi area della tua vita: la salute, la forma fisica, la felicità, il successo. In giro vedo tante persone che cercano costantemente di migliorare uno o più di questi aspetti ma continuano ad essere trascinati verso il fondo da chi le circonda.

Ti è mai capitato di avere a che fare con qualcuno che crea dieci problemi per ogni possibile soluzione? Queste sono persone da evitare a tutti i costi. Sono facili da riconoscere, perché ogni volta che parli o esponi un’idea o un progetto, esordiscono con frasi tipo: “si, bello, ma…”, “mhhh… il problema è che…”, “ma se poi dovesse accadere che…”, “sei sicuro che…”. Frasi che però, bada bene, non ti suggeriscono davvero qualcosa di importante per aiutarti a migliorare ma che evidenziano solo problemi sulla tua idea o sul tuo progetto. Ovviamente la situazione si complica maggiormente se queste persone non ce le siamo scelte noi ma ci sono state affidate “dall’universo”. Alcune volte i nostri parenti più stretti possono essere davvero un grande guaio.

La cosa che ti posso dire è che bisogna essere molto forti e cercare di passare quanto meno tempo possibile con chi non ti incoraggia a diventare la persona migliore che potresti essere. Cerca persone che credono in te, che ti stimano e che ti possono aiutare ad evolvere. E se non ci riesci da solo, rivolgiti ad un Mental Coach che ti possa aiutare.

E’ risaputo che mediocrità richiama mediocrità. Non lasciare che le paure, i dubbi, le incertezze e le convinzioni limitanti di qualcun altro possano limitare, a sua volta, te stesso. Non te lo meriti. Prendi l’impegno costante di frequentare chi aggiunge valore alla tua vita e chi ti sprona a diventare la versione migliore di te. E se proprio non ci riesci, sono qui apposta per darti una mano. Provaci.

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Le due doti fondamentali per avere successo

Il successo richiede due doti che sono alla portata di tutti. Scopriamole insieme e capiamo come usarle al meglio.

Non si può essere persone di successo se non siamo anche consapevoli e responsabili. Quando parlo di successo spero di non evocare in te, immagini di case pazzesche, viaggi costosi e jet privati. Per “persone di successo” infatti, intendo dire “persone capaci di far accadere le cose”, non più traghettati nel mare oscuro del fato ma dalla nostra ferrea volontà.

La prima cosa è la consapevolezza. Essere coscienti dei propri pensieri e delle proprie azioni, sapere perfettamente cosa si dice e cosa si fa, essere presenti a se stessi in qualsiasi momento, senza farsi condizionare dalle proprie convinzioni limitanti o da quelle degli altri.

La seconda è sicuramente la responsabilità. Tutte le persone di successo sono responsabili, cioè abili a rispondere delle proprie azioni sapendone spiegare le ragioni e accettandone le conseguenze. Tutti i risultati positivi che otteniamo nella vita sono il frutto di questo senso ed esso ci ha permesso di progredire, migliorare e raggiungere vette altresì irraggiungibili.  Il problema nasce dal fatto che ne io ne te lo abbiamo mai chiesto. E’ una cosa che, anzi, abbiamo sempre rifuggito. Ti dico qualcosa di nuovo se ti domando “hai mangiato le verdure?; Hai fatto i compiti?; Hai lavato i denti?”. Impostaci dagli adulti, siamo cresciuti resistendo continuamente alla responsabilità delle nostre azioni, sviluppandone, piano piano, una sorta di avversione. Così siamo finiti nel far crescere dentro di noi degli atteggiamenti davvero deleteri (come la pigrizia) e imparando a scaricarli costantemente fuori di noi.

Ecco perché da adulti consapevoli è giunto il momento di prendere coscienza di tutto ciò e fare un primo passo verso il cambiamento, facendo crescere dentro di se questo senso di responsabilità. Per tutte le volte che hai fallito, che non sei riuscito a centrare il tuo obiettivo, che hai abbandonato il viaggio prima ancora di arrivare a destinazione, dando la colpa a qualcun altro o a qualche evento esterno, è arrivato il momento di cambiare le cose.

Quando lavoravo in palestra, capitava spesso che una persona che iniziava il suo percorso, si faceva accompagnare da un familiare o da un amico. Era quello che io chiamavo “compagno di responsabilità”. Lo “usavano” come sprono: nel caso qualche giorno avessero avuto la motivazione sotto i piedi, l’altra persona lo avrebbe risollevato e “costretto” all’allenamento. Se all’inizio non sei sicuro della tua consapevolezza e della tua responsabilità puoi fare così, oppure puoi rivolgerti ad un professionista come un Personal Trainer o un Mental Coach. Queste due figure, la prima nel campo delle attività motorie e la seconda in quello della vita quotidiana, ti aiuteranno con delle tecniche specifiche, ad aumentare la tua consapevolezza e a cambiare la tua opinione sulla responsabilità.

Provaci adesso!

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Più disciplina, più gioia

Pensiamo che essere disciplinati sia un qualcosa di estremamente gravoso, ma se invece ti dicessi che può aiutarti ad essere più felice? Continua a leggere e scopri come.

Anche se non è cosi ovvio, uno dei fattori che rende la vita delle persone sicuramente al di sotto delle loro potenzialità è l’attitudine a isolare gli eventi. Pensiamo che ogni cosa che facciamo e ogni azione che compiamo, sia completamente scollegata da tutto il resto. Io per primo, per esempio, pensavo che saltare un allenamento, procrastinare un progetto o mangiare schifezze, fosse solo un modo per prendermi una pausa momentanea dalla mia vita e che avrei recuperato non appena sarebbe stato possibile. Ma ho dovuto imparare a mie spese che non è così.

Tutte le azioni che compiamo, qualsiasi esse siano, sono tutte direttamente collegate da un filo sottile ed invisibile e le conseguenze positive o negative sono a dir poco monumentali perché anche il più piccolo dei nostri pensieri, ogni minuscola azione, determina il nostro futuro. Chi vogliamo diventare, infatti, è frutto di ciò che facciamo adesso e ogni volta che scegliamo la strada più facile al posto di quella giusta, stiamo dicendo al nostro inconscio che non siamo capaci di decidere quello che è meglio per noi.

Come dice Peter Voogd: “la disciplina crea lo stile di vita”. Ecco perché ogni volta che scegliamo volontariamente quello che è più giusto per noi, per la persona che vogliamo essere e diventare, stiamo sviluppando quel regolamento interno che ci servirà ad ottenere tutti i risultati che vogliamo. Quando decidiamo di procrastinare qualcosa non stiamo solamente rinviando quell’evento ma stiamo programmando il nostro inconscio a ripetere quello schema anche in altre occasioni, all’infinito. E’ come se gli stessimo dicendo: “non c’è nulla di male a non fare quello che ci siamo prefissati” insegnandogli a farlo di nuovo e di nuovo ancora, diligente come un treno sui suoi binari. Pensiamo che tutto sia slegato, che i nostri pensieri visibili siano completamente isolati da quelli che non possiamo percepire. Eppure sono lì e li alimentiamo tutti i giorni, ogni volta che scegliamo la strada più facile a quella più giusta per noi. 

Se vuoi diventare una persona migliore, devi smettere di dare la colpa al mondo esterno, alle persone che ti circondano o che non vogliono che tu possa brillare più di loro, perché ogni volta che lo fai, ti stai semplicemente auto-sabotando.

Come dice Hal Elrod: “ricordate sempre che chi state diventando è molto più importante di ciò che state facendo, e che, tuttavia, è ciò che state facendo a determinare chi state diventando”.

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Come ricomporre la tua vita in frantumi

Ho pubblicato questo post, qualche giorno fa, sul mio profilo Facebook ed è per questo motivo che lo ripropongo qui, a imperitura memoria, perché è stato il viaggio più bello della mia vita.

Sono sicuro che anche voi, come me, vi siete trovati nella situazione di voler spiegare a qualcuno che vi sta a cuore, le emozioni che state provando. Si fa molta fatica a razionalizzare qualcosa che razionale non è, eppure il desiderio di rendervi partecipi e di infondervi lo stesso stato di gioia, tranquillità e pace che sto provando io in questo momento, mi spinge a provarci lo stesso. 

Non avrei mai pensato di dire sono felice di “essermi rotto”, di “essermi frantumato in mille pezzi”, di “essermi visto esploso” davanti a me e di potermi guardare così. Pensavo che crollare fosse sintomo di debolezza, un male insopportabile da evitare a tutti i costi. E invece ho scoperto che è il più bel regalo che potessi mai desiderare perché quando riesci a vederti “in frantumi” puoi vedere tutto quello che normalmente non vedi. 

Vedere il me stesso a pezzi è stato a dir poco meraviglioso e il silenzio in cui l’ho osservato mi ha aiutato a distinguerne meglio le forme. I pezzi più grandi erano le cose più belle di me, quelle che nutro tutti i giorni, di cui vado fiero e faccio vedere a tutti. Quelli più piccoli, invece, erano le cose di cui ho paura, di cui ho vergogna, quelle che non voglio sentire e vedere, quelle che metto sotto al tappeto, quelle che nascondo a me stesso e agli altri.

Non è stato facile sentirsi così. La sensazione di riuscire a riconoscere i tuoi punti di forza e quelli di debolezza si è mescolata a quella di non sapere più chi sei e cosa vuoi. “Io sono così… Io mi conosco… Non è colpa mia… Non ho tempo” sono frasi che non ti puoi più dire, sono bugie che non ti puoi più raccontare, quando diventa tutto così chiaro e nitido.

Marco (Martone) e Cinzia (Scimia) [i miei coach] mi hanno regalato i biglietti per un bellissimo viaggio, insieme a persone che come me, avevano la voglia e la necessità di rompersi e ricostruirsi, di parlarsi con parole mai sentite prima, di ascoltarsi attraverso quelle degli altri, di vedersi con occhi nuovi e da angolature e prospettive mai provate prima. 

Ora, tornato a casa, tocca a me iniziare il gioco. Tocca a me capire come ricostruirmi, come mettere insieme il complicato ma affascinante puzzle che ognuno di noi è. Tocca a me trovare un nuovo equilibrio, un nuovo modo di vivere la mia vita. Tocca me e soltanto a me, darmi la possibilità di essere una persona migliore, perché quando ti rompi e ti fai in mille pezzi capisci che sei molto di più di quello che pensi di essere e che puoi avere molto di più di quello che pensi di meritare.

Ecco perché ho deciso di aiutare gli altri a fare il mio stesso viaggio: essere liberi di essere felici. Crea la tua nuova vita, cambia le tue abitudini, amati per tutto il bello che hai dentro e che ancora non vedi e non senti. #ProgettaLaTuaVita adesso.

Grato, per sempre. 

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Come diventare una persona di successo

Tutti vogliamo diventare persone felici e di successo, ma può sembrare un’idea vaga e quasi impossibile da realizzare. Eppure ci sono molti modi per raggiungere questo obiettivo: in questo articolo ti spiego come fare.

Se pensi di meritare una vita molto più soddisfacente, un passo molto importante da fare è quella di darle uno scopo. Molto spesso alla domanda, “ma tu cosa vuoi?”, le persone mi rispondono con “non voglio più…”. Cioè, mi sanno dire ciò che non desiderano ma non sono in grado di esplicitare qual è il loro obiettivo, la motivazione che li spinge ad alzarsi ogni mattina e a fare tutto ciò che è necessario per raggiungerlo.

La maggior parte delle persone, infatti, tende a vivere “alla giornata”, sognando un determinato successo o traguardo ma non facendo nulla di concreto per poterlo raggiungere. Si limitano a sopravvivere, ad arrivare a sera nel migliore dei modi possibili, scegliendo la strada più comoda, preferendo una gratificazione immediata ed effimera ed evitando qualsiasi tipo di disagio emotivo che li aiuterebbe a crescere.

Io stesso ne sono stato vittima per anni. Ho vissuto per troppo tempo senza uno scopo, rispondendo alla domanda scritta sopra con un “non voglio più” piuttosto che con un “voglio”. Ho evitato a lungo la tortuosa strada verso la crescita personale, accontentandomi di vivere una vita mediocre, fatta di persone e cose che non mi arricchivano dentro, di un lavoro che non mi faceva crescere ne umanamente ne professionalmente e con l’assurda convinzione di poter barattare la mia libertà con una labile sicurezza.

La Pandemia del 2020 mi è stata molto utile. E’ come se mi avesse svegliato dal sonno ipnotico in cui ero immerso e mi ha dato l’opportunità di capire che potevo avere molto di più, che potevo vivere una vita meno sicura ma più libera, meno incrostata dal fantasma della paura ma più felice. Così ho deciso che il mio scopo sarebbe stato quello di iniziare un percorso di crescita personale e spirituale, per diventare la persona che meritavo di essere: una persona di successo. E per “successo” non intendo avere una bella casa, una macchina costosa o tutti i soldi che desidero. Successo per me vuol dire “far accadere le cose che voglio” e quindi anche il raggiungimento di tutti i miei obiettivi.

Ma da solo non bastava e l’ho combinato con un secondo scopo, ancora più bello: rendere felici gli altri e arricchirli nel senso più ampio del termine. Dico sempre che il mio lavoro “mi ha salvato la vita”, mi ha preso e mi ha trasformato, mi ha reso più estroverso, più brillante, più energico e più positivo e ho pensato che potessi fare la stessa cosa, a mia volta, con i miei allievi. Così, vivendo ogni giorno nel rispetto dei miei scopi, sono riuscito a creare un’attività che oggi mi da tantissime soddisfazioni.

Per combattere e sconfiggere la mediocrità nella quale siamo abituati a vivere, dobbiamo avere uno scopo ben preciso. Un obiettivo che ci ispiri, che ci sproni a fare un piccolo passo in avanti tutti i giorni. Nel libro “The Rhythm of Life”, Mattew Kelly scrive uno scopo di vita che, secondo me, tutti dovremmo fare nostro: diventare delle versioni migliori di noi stessi.

Ovviamente non ci riuscirai in un giorno o in una settimana, ma se inizierai a lavorarci su, anche solo 5 minuti al giorno, noterai pian piano dei cambiamenti sempre più evidenti. Goditi il viaggio.

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Diventa la versione migliore di te

La crescita personale ci permette di trasformare le nostre vite partendo da dentro. In questo articolo ti spiego come.

Se pensi di meritare una vita molto più soddisfacente, devi darle uno scopo. Molto spesso, alla domanda, “tu cosa vuoi?”, le persone mi rispondono con “non voglio più…”. Mi sanno dire ciò che non desiderano ma non sono in grado di dirmi qual è il loro obiettivo, la motivazione che li spinge ad alzarsi ogni mattina e a fare tutto ciò che è necessario per raggiungerlo.

La maggior parte delle persone infatti, tende a vivere “alla giornata”, sogna un traguardo a cui arrivare ma non fa nulla di concreto per poterlo tagliare sul serio. Si limita a superare la giornata ed ad arrivare a sera nel migliore dei modi possibili. Sceglie la strada più comoda e preferisce una gratificazione immediata ed effimera. Preferisce restare nella propria “comfort zone”, evitando qualsiasi tipo di disagio emotivo che le aiuterebbe a crescere.

Io stesso ne sono stato vittima per anni. Ho vissuto per troppo tempo senza uno scopo, rispondendo a quella domanda con un “non voglio più” piuttosto che con un “voglio”. Ho evitato a lungo la tortuosa ma entusiasmante strada della crescita personale, accontentandomi di vivere una vita mediocre, fatta di persone e cose che non mi arricchivano dentro, di un lavoro che non mi faceva crescere ne umanamente ne professionalmente e con l’assurda convinzione di poter barattare la mia bellissima libertà con una labile e triste sicurezza.

La Pandemia del 2020 mi è stata molto utile. E’ come se mi avesse svegliato dal sonno ipnotico in cui ero immerso e mi ha dato l’opportunità di capire che potevo avere molto di più. Che potevo vivere una vita meno sicura ma più libera, meno incrostata dal fantasma della paura ma più felice. Così ho deciso che il mio scopo sarebbe stato quello di iniziare un percorso di crescita personale e spirituale, per diventare la persona che meritavo di essere: una persona di successo. E per “successo” non intendo avere una bella casa, una macchina costosa o tutti i soldi che desidero. Successo per me vuol dire “far accadere le cose che voglio” e quindi anche il raggiungimento di tutti i miei obiettivi.

Qualcosa dentro di me, però, mi diceva che da solo, questo scopo non bastava e così l’ho combinato con un secondo molto più grande e ancora più bello: rendere felici gli altri e arricchirli nel senso più ampio del termine. Dico sempre che il mio lavoro “mi ha salvato la vita”, mi ha preso e mi ha trasformato, mi ha reso più estroverso, più brillante, più energico, più positivo e ho pensato che potessi fare la stessa cosa, a mia volta, con i miei allievi. Così, vivendo ogni giorno nel rispetto dei miei scopi, sono riuscito a creare un’attività che oggi mi da tantissime soddisfazioni.

Per combattere e sconfiggere la mediocrità nella quale siamo abituati a vivere, dobbiamo avere uno scopo ben preciso. Un obiettivo che ci ispiri, che ci sproni a fare un piccolo passo in avanti tutti i giorni. Nel libro “The Rhythm of Life”, Mattew Kelly scrive uno scopo di vita che, secondo me, tutti dovremmo fare nostro: diventare delle versioni migliori di noi stessi.

Ovviamente non ci riuscirai in un giorno o in una settimana, ma se inizierai a lavorarci su, anche solo 5 minuti al giorno, noterai pian piano dei cambiamenti sempre più evidenti. Goditi il viaggio.

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La sindrome dello specchietto retrovisore

Se il tuo passato influenza costantemente la tua vita e le tue scelte è arrivato il momento di “guarire” leggendo questo articolo.

Se il tuo desiderio è quello di vivere la vita che davvero pensi di meritare, il primo passo da fare è, di sicuro, quello di cercare le cause che te lo impediscono e, successivamente, andarle a sradicare. L’essere umano è davvero affascinante perché riesce a complicarsi l’esistenza con enorme facilità e riesce a perdersi pur quando dovrebbe avere un percorso semplice e lineare.

Una delle maggiori cause della nostra infelicità è la sindrome dello specchietto retrovisore. Viviamo costantemente ri-ascoltando le cose che ci sono state dette, ri-guardiamo gli errori che abbiamo commesso e ri-percepiamo le sensazioni negative che questi avvenimenti ci hanno lasciato addosso. In pratica agiamo nel presente come se stessimo vivendo ancora nel passato, filtrando la nostra vita con il setaccio sbagliato. C’è una bellissima canzone di Ligabue, il peso della valigia, che ben riassume questo concetto. La protagonista trascina con sé le sue ansie, le sue preoccupazioni e tutti i suoi stress quotidiani in una pesante valigia di cartone ma solo alla fine del testo, scopre che in realtà la valigia è vuota. E’ così che facciamo anche noi: ci trasciniamo appresso un bagaglio che appesantiamo inutilmente.

Tempo fa ho conosciuto un ragazzo che mi piaceva molto. Un giorno mi ha confessato che secondo lui, tutte le persone che incontrava, prima o poi lo abbandonavano e che quindi non ci si potesse fidare di nessuno. “Qualsiasi cosa faccia per trattenerli, usciranno comunque della mia vita”, mi ripeteva. Indagai più a fondo su quella convinzione e alla fine scopri che era il suo passato a parlare per lui. Un paio di storie finite male, un paio di abbandoni, ed ecco che tutto il mondo girava così, in un loop senza fine. Così, ogni nuovo incontro, non era una nuova opportunità per smentire questa sua teoria, ma solo un pretesto per confermarla. Non ho mai provato a fargli cambiare idea con le parole, sapevo che sarebbe stato inutile, ma c’ho provato con i fatti, con l’esempio, ma anche in questo modo, non sono mai riuscito a rompere quello specchietto retrovisore con il quale lui viveva la sua esistenza, e alla fine la sua profezia si è (auto)avverata. Quando siamo convinti che una cosa andrà in un certo modo, andrà in quel modo e facciamo di tutto affinché le nostre teorie si avverino. E’ una strana e malsana forma di coerenza.

Ora, secondo te, continuando a comportarsi in questo modo, che speranza avrà di incontrare una persona che gli possa dimostrare il contrario?

Ti ho raccontato questa storia perché vorrei che almeno tu che mi leggi, sapessi che le convinzioni che ci costruiamo nella nostra testa sono dannatamente dannose. Sono come dei filtri che ci fanno vedere il mondo sempre nello stesso modo e non ci danno l’opportunità di cambiare e migliorare. Al bando quindi tutte quelle frasi in cui ti dici: “non fa per me”, “non sono capace”, “ci ho già provato, è tutto inutile”, perché così facendo ti stai precludendo la possibilità di imparare qualcosa di nuovo e soprattutto di fare qualcosa di buono. Al bando, ancora, tutte quelle frasi in cui ti dici: “lo sapevo”, “me lo sentivo”, “sono proprio sfortunato”, perché le difficoltà che ci si parano davanti non sono altro che il frutto dei nostri pensieri. Parla con te stesso in modo rassicurante, usa parole positive, ripetiti che sei capace di fare tutto e piano piano, nel tempo, se ne convincerà anche il tuo subconscio.

Dove sei adesso è frutto del percorso fatto nel passato, ma dove sarai in futuro sarà frutto del percorso che inizi oggi.

Iniziamo un percorso insieme?

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