Qual è il prezzo da pagare per essere felici?

Qualche giorno fa mi è stato chiesto: “qual è il prezzo da pagare per essere veramente felici?”. Ho trovato assurdo e allo stesso tempo interessante leggere che c’è qualcuno che pensa alla felicità come qualcosa di “costoso” e quindi per pochi eletti.

Istintivamente mi è venuto di rispondere: “la solitudine”. Ma a pensarci bene allontanarmi dalla mia famiglia, dai miei amici e in generale da tutti i miei affetti, è stata solo un’esigenza dettata da un improvviso cambiamento interiore. Quando decidi di iniziare un percorso di crescita personale e ti ci immergi a 360°, 24 ore su 24, è come se ti rendessi conto che la persona che sei sempre stata non è mai esistita. Inizi a dire e a fare cose completamente nuove e chi ti sta accanto ti inizia a guardare con occhi diversi, pieni di ansia e paura.

Sei impazzito, sei cambiato, non ti riconosco più… Sono solo alcune delle frasi che mi sono sentito dire. Dentro di me ricordo che sorridevo copiosamente soprattutto perchè dall’esterno mi rendevo conto che gli altri mi vedevano come un impostore, qualcuno che aveva preso il mio posto e recitava (male) la mia parte. Conosco molte persone che non hanno retto il peso di tutto questo e hanno abbandonato l’intero processo alle prime difficoltà. Si sono fatte vincere dalle incertezze e dai dubbi. Non si sono fidate del loro intuito e alla voce del cuore hanno preferito quella della loro mente. 

La solitudine è stata solo un mezzo per rendere il cammino più spedito. Per non avere interferenze, essere libero di andare dove volevo e di fare quello che era più giusto per me e per la mia evoluzione. Qualcuno lo ha chiamato egoismo. Io lo chiamo amor proprio. Non sono partito alla ricerca della felicità. Non era quello il mio scopo. Volevo solo capire cos’era quella sensazione di malessere che mi portavo dentro da troppo tempo. Volevo semplicemente colmare quella discrepanza tra ciò che ero e ciò che sentivo di essere che non mi faceva dormire sereno. E quando l’ho colmata è stata la felicità a trovare me. 

Mi ha guardato negli occhi, mi ha abbracciato e mi ha detto: “mi hai cercato sempre fuori di te, nelle persone, negli oggetti, nelle esperienze, nei viaggi. Hai creduto che fossi qualcosa da conquistare e invece ero già dentro di te e aspettavo solamente di essere risvegliata”.

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